♦ Anello cicloturistico di Cesio Maggiore

Itinerario con partenza ed arrivo a Cesio Maggiore, su strade asfaltate secondarie e poco trafficate, in zone altimetriche e ambientali diverse: la fascia collinare al di sotto del capoluogo, dove sopravvive il variegato paesaggio agrario tradizionale; più in basso una zona più pianeggiante, con campi più estesi; infine la fascia più alta e boscosa, dal pendìo più accentuato, molto panoramica, in parte coincidente con l’itinerario “Chiesette pedemontane” del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi.

Lunghezza: km 28,3
Tempo di percorrenza: 4 ore
Dislivello: m 538
Quota massima raggiunta: m. 556 (abitato di Montagne)
Segnavia: segnali stradali ordinari; nella parte alta tabelle dell’itinerario delle chiesette; in vari punti tabelle degli itinerari “Ville nel paesaggio prealpino”, curati dalla Provincia.
Dove mangiare: trattorie e ristoranti a Cesiomaggiore, Villabruna, Arsón, val Canzói, Toschiàn, Soranzén; alimentari e bar anche a Fiànema, Salgarda, Lasén, Menìn.
Assistenza ciclistica: a Cesiomaggiore: Nuova Cicli Sanvido, a Santa Giustina: Girelli;

A Cesiomaggiore, oltre al Museo Storico della Bicicletta “Toni Bevilacqua” e al Museo Etnografico della provincia di Belluno, degne di nota le ville Corà e Muffoni e la chiesa parrocchiale.

La partenza è nella parte bassa, a piazza Commercio (km 0, 460 m), da cui si prende la strada che scende in direzione SO con indicazione Busche–Péz (via Pradenìch), uscendo in breve dall’abitato in un paesaggio più pianeggiante, tra campi di mais e piccoli boschi. Lasciato sulla sinistra il boscoso e panoramico Col S. Vito, poco oltre si devia a destra per Tussùi (km 1,8, 409 m), dove si può ammirare la secentesca villa Zugni, preceduta dall’insieme degli annessi rustici. Si prosegue passando accanto all’ottagonale chiesetta e si sale nel bosco; alla fine della breve salita la vista spazia sull’ampia vallata, con il Piave che si apre un varco nelle Prealpi, la conca feltrina, le aspre montagne del Parco.

In breve si giunge al paesino di Calliól (km 2,7), si passa accanto al cortile di villa Dal Corno, si esce a sinistra per via Sotto Calliól e si scende, tenendosi sempre a sinistra, per via Pradaghe. E’ una discesa inebriante nella campagna che digrada verso il Piave, tra prati in cui pascolano placide mucche, qualche fattoria, filari di alberi e siepi, ma vale la pena soffermarsi e rimirare indietro, in alto, il borghetto con la villa incorniciata dai monti. In fondo alla discesa, all’incrocio ancora a sinistra e poco dopo, a Dorgnàn (km 4,9), sfiorata la prov.le 36 per Péz e Busche, si gira subito a destra rasentando la chiesetta e si scende per via Cede.

Dopo un breve tratto sterrato, si passa accanto alla fattoria Le Nibie (km 5,8, buon punto panoramico) e si prosegue verso sud su un rettilineo che termina ad un incrocio, dove si gira a destra in via Villa delle Centenère e si prosegue fino all’incrocio successivo (km 7, 324 m); di fronte una breve sterrata porta al pregevole complesso della secentesca villa Tauro, perfettamente inserita nel contesto naturale, col lungo viale di carpini a sud, il giardino con statue e chiesetta a nord. Vi è conservata una colonna miliare romana della via Claudia Augusta Altinate, rinvenuta nel 1786 a Cesiomaggiore.

Ritornati all’incrocio, si prende via Centenère che punta verso NO, direzione Pullìr, avendo di fronte la lunga catena di monti del Parco con l’ampio varco della val Canzói; è il tratto più pianeggiante, coltivato soprattutto a mais, ma sempre ricco di alberate e siepi. In breve si raggiunge la frazione di Pullìr (km 9,7, 343 m), passando tra le vecchie colonìe dell’Ospedale di Feltre e si prende a sinistra via S. Lorenzo; nella piazzetta una bella fontana e la piccola chiesa che conserva affreschi del ‘500. Si esce per via Musìl in leggera salita e dopo 900 m, sotto la chiesetta di S. Vendemiàn, si prende a sinistra via Valline; questa strada prosegue nell’abitato di Fiànema superato il quale troveremo l’indicazione di via Salgarda Vecia sulla sinistra, si scende per la ripida china oltrepassando il piccolo, ma grazioso borgo e la chiesetta di San Giuda fino al ponte sospeso sul torrente Caorame che attraverseremo bici alla mano per poi risalire a Villabruna (km 12,9, 366 m), frazione di Feltre dall’interessante centro storico dove si devia a destra (indicazioni Grum-Arsón-Lasén).

La prima località si raggiunge ben presto, annunciata dalla mole della secentesca villa De Mezzàn con il monumentale annesso neoclassico e la splendida cancellata in ferro battuto dell’artista feltrino Carlo Rizzarda. Superato il ponte sul torrente Stién (mulino ad acqua funzionante in bell’edificio rustico) si comincia a salire verso la parte più alta dell’itinerario, ma al primo tornante il cartello delle “Ville nel paesaggio prealpino”segnala la breve deviazione a destra per Castel Lusa (km 14,8, 405 m), antico castello trasformato in villa nel corso dei secoli ed attentamente restaurato da Federico Velluti, autore di “Tetracupo” e”Sassouragano”, opere di genere fantastico ambientate nelle Dolomiti bellunesi. Con pendenza non eccessiva, tra boschi e prati falciati, si sale sulle prime pendici del monte S. Mauro fino ad un bivio: verso sinistra si può fare una puntata alla panoramica frazione di Lasén (km 17, 528 m), ma il nostro itinerario prosegue a destra verso Arsón (km 18,6), dove si potrà vedere un’altra villa Lusa.

Siamo sulla “cornice” più panoramica del percorso, alta sulla Valbelluna e la conca feltrina; con qualche saliscendi si raggiunge la suggestiva e remota frazione di Montagne (km 21, 556 m), le cui case di pietra si sporgono sulla val Canzói, chiusa in fondo dalla mole dolomitica del Sass de Mura. Sotto il villaggio si prende a sinistra e si plana rapidamente all’incrocio di fondovalle (km 22,3, 413 m), si prosegue a destra e, oltrepassato un ponticello sul Caorame, si affronta un’altra salita, lasciandosi sulla sinistra due strade per Toschiàn, per poi scendere a Soranzén (km 23,7, 428 m), dominata dalla settecentesca villa Martini. Attraversata la “pedemontana” presso un distributore di benzina, si scende per Riva de Speranza e in breve si giunge a Menìn (km 25,4, 411 m), passando accanto alla piccola villa Cumano, e si prosegue per l’amena campagna. Un ultimo sforzo per portarsi nella rustica Cesiominore (km 27,6, 471 m) e, immettendosi sulla “pedemontana”, ben presto si ritorna al punto di partenza.

Testo di Bortolo Calligaro (06/10/2010)

Scrivi il tuo commento